L’Italia è in recessione da troppo tempo e le Imprese, il motore del nostro PIL, sono avvitate in una spirale di arretramento economico che va ben oltre le difficoltà congiunturali.

Il lecito sospetto è che il problema non dipenda solo da produttività, pressione fiscale, accesso al credito, costo del lavoro, dell’energia e via dicendo. Se così fosse, allora sarebbe sufficiente una sana cura a base di sobrietà, buone pratiche amministrative, lotta alle corruttele e attenzione agli investimenti fasulli per generare l’agognato flesso verso la ripresa.

La nostra tesi è un’altra, e cioè che ”i soliti problemi noti”, quelli sgranati come un rosario da pseudo esperti ad ogni occasione di esposizione mediatica, siano in realtà le aggravanti di una causa che ha origini “genetiche”. La più autorevole conferma della nostra tesi è l’elevato tasso di mortalità delle imprese in rapporto alla classe dimesionale di appartenenza. In altre parole, a molte aziende manca quel “Gene” necessario per affrontare i mercati quando si rompono gli equilibri, quando gli scenari evolvono troppo rapidamente rispetto alla capacità di leggere, comprendere e governare il cambiamento. Il Gene mancante, a nostro avviso, è quello stesso gene che codifica la Pianificazione di Marketing nelle dinamiche commerciali, struttura il Controllo di Gestione per controllare il ciclo economico: in pratica, detta le regole della partita dove si gioca la sopravvivenza e il futuro dell’impresa.

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